La storia di Asia: un percorso di vita che ha dato vita alla Casa Famiglia Killia.
Un luogo che tutti noi possiamo sostenere con tante realtà diverse.
L’inizio…
Tutto inizia nel 2013 quando io e Michele, decidiamo di avere un terzo figlio, ed intraprendere il percorso adottivo dando disponibilità per il “rischio sanitario“, quelle situazioni dove è presente una problematica di tipo sanitario.
Inizia così un percorso accuratamente scelto e voluto, che porta al rilascio dell’idoneità per l’adozione nazionale a Settembre 2015.
Non essendoci una banca data nazionali inviamo la documentazione a tutti i tribunali d’Italia, ma cerchiamo anche supporto nei vari gruppi social di adozione.
Proprio in uno di questi gruppi una mattina leggo un post: “Le famiglia con idoneità per rischio sanitario mi contattino”. Mando subito un messaggio a questa persona, sapendo che non è un canale ufficiale, ma sarà proprio lei a mettermi in comunicazione con una comunità per minori. In pochi giorni il “caso” vuole che prima ci parlino di una bimba di un anno con una patologia genetica, ma dopo per vari motivi ci inizino a parlare di Asia. Ci diranno “è piccola, ma sta bene“. Nel giro di 2 settimane ci fissano il colloquio, andiamo a Roma, in un giorno incontriamo il giudice e la vediamo per qualche minuto, è amore a prima vista.
Fin da subito leggendo la cartella sanitaria (per fortuna che ho studiato veterinaria, che mi permette di capire meglio la sua situazione), ed osservandola ci accorgiamo delle sue difficoltà ma per noi lei è già parte della nostra famiglia, ha scelto di far parte della nostra vita.
Due giorni dopo ci chiamano per dirci: “abbiamo fatto il decreto, organizzatevi per prenderla”.
In 3 settimane la nostra vita viene stravolta, abbiamo una terza figlia.
Una prima conoscenza
Stiamo 3 giorni a Roma con lei, giorni in cui si inizia a conoscersi e scopriamo come funziona la comunità. I bambini sono tanti, si cerca di dare tutto l’affetto e le cure possibili ma non sempre questo è possibile per tanti bambini.
Asia ha quasi 7 mesi, pesa 4,2 kg, non riesce ancora a tenere su la testa, non prende gli oggetti, mangia pochino ma ha sempre quel suo sguardo intenso che ti cattura.
Ci scontriamo con il primo problema burocratico, Asia è nata in Italia ma abbiamo solo due documenti il decreto ed una fotografia autenticata. Non ci permettono di prendere un aereo e siamo costretti a fare il viaggio in nave, le 10 ore più lunghe della nostra vita.
Asia inizia dalla notte ad avere broncospami e febbre alta, il medico della nave non si avvicina neanche; riusciamo non so come a mantenere la calma. Il 23 Dicembre arriviamo a Cagliari e ci dirigiamo subito in ospedale, e con lo sgomento di tutti veniamo ricoverate con una diagnosi di focolaio multiplo di broncopolmonite.
In ospedale c’è un’accoglienza fantastica, tutti rimangono un pò sconvolti da questo scricciolo senza neanche una tessera sanitaria e con una cartella clinica importante.
Asia ha passato infatti i suoi primi due mesi in terapia intensiva, ed ha lottato, con un kg di peso e da sola, ha superato un emorragia cerebrale, ascite, anemia, broncodisplasia e tanto altro ancora, possiamo dire che è una “guerriera“.
I primi giorni insieme
Non dimenticherò mai i 10 giorni con lei in ospedale, un modo impattante per conoscersi bene e scoprire così che il suo sguardo è sempre presente e bisognoso di relazione, ma ci sono anche tante difficoltà che vanno affrontate.
Asia fatica a mangiare e a dormire, ma soprattutto iniziamo a sperimentare i suoi pianti inconsolabili che durano anche delle ore.
Grazie al sostegno medico familiare ci dimettono il 31 Dicembre, il giorno in cui Asia conoscerà Valentina e Federico, sua sorella e suo fratello.
Un giorno bellissimo, una nuova nascita in famiglia, ricca di emozioni.
Una nuova vita per tutti
Dopo qualche settimana in cui troviamo un nuovo equilibrio iniziamo con tanta tenacia ad affrontare i mille problemi sanitari e burocratici.
Siamo “genitori collocatari” e questo comporta avere pochi diritti, non abbiamo nessuna indennità di maternità e paternità, e per ogni esigenza ci serve la firma del tutore legale, che per due anni sarà il sindaco di Selargius.
Nei mesi successivi affronteremo anche le elezioni e quindi il cambio di sindaco, ma possiamo solo parlare in positivo di entrambi, due persone che hanno accolto ogni bisogno di Asia, passando due ore insieme in posta per aprire il libretto per l’indennità, firmando documenti la sera sotto casa e autorizzando qualunque necessità.
Grazie al sostegno di tante persone riusciamo a superare i vari intoppi burocratici di un sistema che non funziona, Asia riesce quindi a fare tutte le visite mediche anche senza tessera sanitaria e con il tempo si riesce anche ad inserirla in un sistema sanitario di cure che le permetterà di intraprendere un percorso riabilitativo specifico, iniziato con professionisti a pagamento fin dai primi mesi in casa con noi.
I bisogni di una bambina orfana con disabilità
La vita ci ha subito chiarito che Asia aveva una grande necessità di appagare due bisogni: cure affettive e cure sanitarie specifiche.
Asia aveva una “fame” di accudimento, un gran bisogno di sentirsi amata, desiderata e voluta; un bisogno che manifestava con crisi intense e che siamo riusciti a colmare con tanta pazienza e tanti professionisti. Ringrazio tutte le persone che ci hanno accompagnato e che lo fanno ancora oggi, attraverso percorsi di psicoterapia, accompagnamento genitoriale, di uso corretto della fascia, di conoscenza di tecniche di massaggio e di benessere.
Asia aveva anche un gran bisogno non ancora accolto: un percorso specifico terapeutico e riabilitativo. La disabilità ha proprio bisogno di questo, va accolta, conosciuta e soprattutto affrontata con tutte le risorse possibili.
Asia ora
Ora Asia è una bimba felice e triste come tutti, con i suoi pregi e difetti. Ha iniziato la scuola primaria, fa sempre tante terapie diverse per imparare e superare le sue difficoltà.
La disabilità è parte di lei e della nostra famiglia, come una qualunque esperienza di vita.
Nasce il progetto della Casa Famiglia Killia
La storia di Asia e soprattutto il riconoscere le grandi esigenze dei bambini con disabilità senza una famiglia o momentaneamente allontanati dalla loro famiglia di origine ci ha fatto riflettere negli anni, fino a decidere di agire.
La Casa Famiglia Killia nasce proprio per appagare questi due grandi bisogni: accudimento e cure riabilitative specifiche.
Possiamo solo ringraziare Asia ed i tanti bambini come lei, che ci hanno aperto gli occhi, e ci danno la forza per cercare nel nostro piccolo di migliorare questo mondo e aiutare altri bambini come loro.
I nostri contatti
Cao Simona
MAIL: info@killia.it
Cell 333.41.96.449