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Agosto 21, 2020Il valore della pet therapy all’interno degli Hospice – La pet therapy come supporto alle cure palliative
Il concetto di cura palliativa si riferisce a tutte quelle misure terapeutiche, farmacologiche e non, utili a lenire le sofferenze di una persona affetta da una malattia cronica evolutiva e inguaribile.
Il loro scopo non è tanto quello di combattere la malattia, ormai giunta alla sua fase terminale, quanto quello di garantire la miglior qualità di vita possibile sia al malato terminale sia alla sua famiglia (Legge n.38/1 Art-2).
In particolare le cure palliative mirano a
- Lenire i dolori e altri disturbi opprimenti
- Sostenere il paziente nel restare attivo il più a lungo possibile
- Prendere in considerazione sia aspetti psicologici che spirituali
- Sostenere i familiari nell’elaborazione della malattia del paziente e del proprio lutto
- Prevedono un lavoro di equipe per garantire al meglio le esigenze del paziente e dei familiari
- Possono essere applicate anche precocemente nella malattia, in combinazione con le misure terapeutiche volte al prolungamento della vita del paziente (ad esempio chemioterapia o radioterapia)
Negli ultimi 10 anni è stato possibile osservare un incremento degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) nell’ambito delle cure palliative, in particolare all’interno degli Hospice; ovvero quelle strutture di accoglienza e ricovero che hanno lo scopo di fornire tali cure a quei pazienti che non possono più essere assistiti dal programma di assistenza domiciliare.
All’interno di queste strutture è possibile proporre diverse tipologie di progetti di IAA.
Ogni tipologia di progetto avrà caratteristiche e obiettivi specifici, siano essi rivolti all’intero gruppo degli ospiti della struttura o ai singoli pazienti e alle loro famiglie.
Tra queste tipologie di progetti rientrano le AAA (attività assistite dall’animale), le EAA (educazione assistita con l’animale) e le TAA (terapia assistita dall’animale).
- Le AAA: i progetti di AAA sono tendenzialmente rivolti a tutti gli ospiti della struttura che desiderano partecipare. Si tratta di attività non strutturate il cui fine è principalmente quello di fornire un momento di svago e spensieratezza sia agli ospiti sia ai familiari e, indirettamente, agli operatori sanitari della struttura.Questo può avvenire grazie a attività di tipo ludico-ricreativo, mirate a favorire la socializzazione e un miglioramento dei toni dell’umore e del benessere psicofisico.
- Le EAA: questi progetti di tipo educativo hanno lo scopo principale di attivare, promuovere, e sostenere le potenzialità dell’individuo e, inoltre, favorire le sue capacità d’interazione e inserimento sociale. In un contesto come quello degli Hospice questa tipologia d’intervento può essere rivolto all’intero gruppo, ai singoli individui (nel caso in cui questi siano impossibilitati a spostarsi dalla stanza) o a piccoli gruppi per lavorare sul mantenimento di abilità specifiche. Grazie ad attività di cura, ludiche e/o cognitive è possibile contribuire a un miglioramento della qualità di vita dei pazienti, rinforzare l’autostima e l’autoefficacia dei soggetti coinvolti, esercitare abilità cognitive e migliorare la comunicazione e la socializzazione all’interno del gruppo coinvolto.
- Le TAA: sono interventi di tipo terapeutico, quindi richiedono un’attenta progettazione e la prescrizione del medico. Questo tipo d’intervento ci permette di focalizzarci sulle esigenze del singolo individuo creando delle attività su misura per lui. Le attività possono essere mirate a stimolare diverse aree funzionali (cognitiva, motoria, emotiva, relazionale) tramite attività ludiche, cognitive e di cura. Il vantaggio di una TAA in un contesto come quello dell’Hospice è il mantenimento di una buona qualità di vita, la prevenzione verso stati depressivi e la possibilità di fornire di riflesso anche un supporto ai familiari, che saranno sempre invitati a partecipare alle attività.
È possibile quindi affermare che la pet therapy può essere un valido aiuto per i pazienti e anche alle loro famiglie che li assistono, in questo delicato momento della loro vita, supportandoli nell’affrontare sentimenti di paura, ansia o depressione.
Valentina Sannino