Chi può fare Pet Therapy: Le TAA
Gennaio 29, 2019Il ruolo del Coadiutore del Cavallo
Febbraio 13, 2019IAA: perché il cavallo nella Pet Therapy
“Chi dice che sono solo animali probabilmente vive una condizione di grave siccità emozionale…e non sa quale meravigliosa sensazione sia lasciare che il loro silenzio goccioli piano piano dentro di noi”
[Cit. Dr Alberto Carletti]
Gli IAA rappresentano oggi una valida integrazione alle più conosciute e convenzionali metodiche di intervento educativo e terapeutico. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita di chiunque, dall’handicap al disagio sociale, fino alla voglia di conoscere un altro individuo diverso da sé; comprenderne il linguaggio e perché no, prendersene cura.
La Pet Therapy negli ultimi anni è stata caratterizzata dall’inserimento di molti animali coterapeuti, dal cane al coniglio, dall’asino al cavallo. Questi animali ispirano emozioni, positive e negative, affetto e fiducia reciproca, sia negli adulti che nei bambini.
Perché il cavallo nella Pet Therapy?
Il cavallo (animale considerato imponente e sinonimo di libertà), è uno dei migliori compagni per questo viaggio, perché crea con l’uomo un legame empatico.
Essendo così empatico legge tutte le emozioni e reagisce al volo, non si può fingere con lui e ama stare con chi riesce ad essere assertivo e ha la capacità di gestire le proprie emozioni.
Molti di noi, di fronte ad un cavallo grande e misterioso, si immaginano al galoppo lungo una spiaggia o una verde vallata; capelli al vento e mente libera da ogni turbamento.
Poi proprio lui, il nostro fedele amico, ci mette a confronto con la realtà.
Una delle doti eccezionali del cavallo è proprio questa: ci permette di vivere insieme a lui nel “qui e ora”, liberi si, ma non da noi stessi. Piuttosto, liberi dalle aspettative che troppo spesso ci costringono a mettere in atto scomodi e dolorosi comportamenti che ci allontanano dal nostro “io”.
I cavalli sono animali puri, che amano “stare”, godere di ogni momento in sintonia con l’ambiente, amano stare con l’uomo laddove anche lui voglia godere dell’essenza del suo respiro, del suo calore, della luce del sole e dell’aria che inala.
Con i cavalli si può provare l’esperienza del “flusso”: tutto il resto del mondo sparisce, esiste solo il presente e quello che si fa nel presente. Si smette di pensare e di agire e basta. Ci si mette in relazione con un essere vivente che invita a domandarsi sempre cosa si stia facendo, a mettersi in discussione, non a pensare solo a se stessi.
Il cavallo per natura è anche un animale molto curioso; una delle sue grandi motivazioni è l’esplorazione e la ricerca, ma anche la collaborazione e la condivisione. Proprio attraverso queste caratteristiche, in approccio cognitivo/relazionale (utilizzato nel nostro corso di formazione per coadiutore del cavallo) si può collaborare con lui in attività ludico/educative stimolanti sia per l’animale che per bambini o adulti.
In ultima analisi, ma non per importanza, va detto che il cavallo coterapeuta dovrebbe vivere, per quanto possibile, in gestione naturale. Dovrebbero essere soddisfatte le sue motivazioni naturali, non dovrebbe essere quindi cognitivamente deprivato.
In sostanza basterebbe domandarsi: “fin dove è possibile ricevere aiuto da chi, a sua volta, ne ha bisogno?”
Se sei incuriosito da questo splendido animale e vorresti entrare in contatto con lui, dai un’occhiata ai nostri progetti di emozioni a cavallo.